Per poter fare un passo in avanti bisogna per un attimo perdere l’equilibrio. Camminare, deambulare, non è altro che una serie ritmica, armonica e ripetuta di cadute mancate. Per fare un passo bisogna spostare il peso e cominciare un po’ a cadere ma il piede interviene e frena la caduta. La stessa storia si ripete dall’altro lato con l’altro passo.

Se si osserva la testa durante la deambulazione si può vedere che si muove ritmicamente girando a destra e a sinistra, sale e scende e ovviamente va in avanti con almeno un momento di accelerazione e di frenata. Per poter camminare, e ovviamente correre, c’è bisogno di un ben raffinato sistema vestibolare. E se vogliamo dirla meglio di un raffinato sistema oculo-vestibolo-spinale che integra i microspostamenti, le rotazioni e le accelerazioni per dare in risposta l’armonica oscillante sequenza della successione dei passi.

Se un individuo ha un problema vestibolare (che può voler dire che funziona troppo o troppo poco) si osserva che mentre cammina allarga un braccio una o più volte verso l’esterno. Questo fenomeno è definito lateropulsione; significa che durante l’armonica sequenza c’è stato un errore e il nostro amico stava per cadere e quindi ha alzato il braccio per bilanciarsi o per parare la caduta. Se il sistema è particolarmente disabilitato si fa l’esperienza di vertigini e in quel caso non solo di camminare non se ne parla proprio ma sarebbe bello anche solo stare fermi.

Continua…

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